venerdì 28 marzo 2008

ROMA: PAZIENTE SENZA NUMERI, SCOMPARSI DALLA MENTE

- Un 'corto circuito' cerebrale ed ecco il 'paziente senza numeri', telefoni, date, sigle o codici alfanumerici, tutto perso in un 'buco nero' del suo cervello, cosicché questa persona non ricorda neanche la sua data di nascita e il suo 'bisticcio' coi numeri è così grave che, se dovesse raggiungere un certo indirizzo, troverebbe la via ma poi si perderebbe alla ricerca del portone, cioé del numero civico giusto. E' un danno cerebrale ad aver 'cancellato' i numeri dalla sua testa, per lui o lei (non se ne conosce il sesso), ormai, i numeri significano solo calcoli matematici, e questo è l'unico modo in cui può ancora usarli, ha spiegato Marinella Cappelletti dell'Università College di Londra sulla rivista Cortex. Si tratta di una persona che, per epilessia del lobo temporale, ha probabilmente acquisito delle disfunzioni in questa parte del cervello, che hanno eroso totalmente la sua capacità di riconoscere i numeri nei loro significati non matematici ma puramente semantici, cioé nominali. "Si tratta di un nuovo caso di 'disturbo categoriale' - ha spiegato Giovanni Berlucchi, ordinario di scienze neurologiche presso l'Università di Verona - cioé quella capacità di elaborare un certo tipo di informazioni: in questo caso, probabilmente per un danno del lobo temporale mediale, l'individuo ha perso la conoscenza dichiarativa dei numeri, cioé i numeri come nomi, etichette, ha perso un unico aspetto circoscritto dell'abilità cognitiva". La nostra vita quotidiana è pervasa dai numeri, tra PIN di bancomat, carte e telefonini, password e codici vari, date e ricorrenze o oppure le reti televisive (Rai uno, due e tre, o canale cinque), si stima che ogni ora siamo esposti almeno a 1000 numeri, e questo se non siamo dei bancari o se non lavoriamo in un qualche laboratorio, altrimenti le 'cifre' aumentano. Eppure per questo paziente simili numeri non significano nulla di nulla: in seguito al suo disturbo di epilessia è come se la sua memoria numerica fosse andata persa, per cui può dire che 5+20 fa 25 ma che il 25 Dicembre sia Natale è un'informazione che non è in grado di ricordare né recepire. E' un disturbo categoriale, ha ribadiito Berlucchi, in leteratura scientifica ce ne sono di tutti i tipi, per esempio c'é una donna che non può assolutamente capire e ricordare i nomi della frutta, eppure quando si tratta di mangiarla non ha difficoltà a riconoscerne i diversi tipi. Disturbi molto circoscritti, ad una categoria di informazioni specifiche, ha spiegato Berlucchi, dovute a un danno o a una disfunzione di un'area precisa del cervello. Sicuramente questa persona ha un danno del lobo temporale mediale che svolge un ruolo chiave nelle funzioni di memoria dichiarativa a lungo termine, cioé quella che riguarda le informazioni comunicabili rievocate consciamente al bisogno. Invece questa persona non ha perso memoria e facoltà procedurali, e infatti può operare sui numeri, infatti riesce a svolgere i calcoli normalmente. "Questo caso evidenzia ancora una volta come le informazioni numeriche siano elaborate in modo diverso in differenti parti del cervello - ha detto Piergiorgio Strata, neurologo dell'Università di Torino - a seconda che si tratti di 'numeri-etichetta', cioé numeri nominali, o che invece siano numeri matematici". Il paziente potrebbe re-imparare a riconoscere i numeri? Difficile rispondere a questa domanda, concludono i neurologi, la riabilitazione in certi casi funziona, ma se c'é un danno permanente al 'chip della memoria' dei numeri non si può 'riparare'.
ROMA - Un 'corto circuito' cerebrale ed ecco il 'paziente senza numeri', telefoni, date, sigle o codici alfanumerici, tutto perso in un 'buco nero' del suo cervello, cosicché questa persona non ricorda neanche la sua data di nascita e il suo 'bisticcio' coi numeri è così grave che, se dovesse raggiungere un certo indirizzo, troverebbe la via ma poi si perderebbe alla ricerca del portone, cioé del numero civico giusto. E' un danno cerebrale ad aver 'cancellato' i numeri dalla sua testa, per lui o lei (non se ne conosce il sesso), ormai, i numeri significano solo calcoli matematici, e questo è l'unico modo in cui può ancora usarli, ha spiegato Marinella Cappelletti dell'Università College di Londra sulla rivista Cortex. Si tratta di una persona che, per epilessia del lobo temporale, ha probabilmente acquisito delle disfunzioni in questa parte del cervello, che hanno eroso totalmente la sua capacità di riconoscere i numeri nei loro significati non matematici ma puramente semantici, cioé nominali. "Si tratta di un nuovo caso di 'disturbo categoriale' - ha spiegato Giovanni Berlucchi, ordinario di scienze neurologiche presso l'Università di Verona - cioé quella capacità di elaborare un certo tipo di informazioni: in questo caso, probabilmente per un danno del lobo temporale mediale, l'individuo ha perso la conoscenza dichiarativa dei numeri, cioé i numeri come nomi, etichette, ha perso un unico aspetto circoscritto dell'abilità cognitiva". La nostra vita quotidiana è pervasa dai numeri, tra PIN di bancomat, carte e telefonini, password e codici vari, date e ricorrenze o oppure le reti televisive (Rai uno, due e tre, o canale cinque), si stima che ogni ora siamo esposti almeno a 1000 numeri, e questo se non siamo dei bancari o se non lavoriamo in un qualche laboratorio, altrimenti le 'cifre' aumentano. Eppure per questo paziente simili numeri non significano nulla di nulla: in seguito al suo disturbo di epilessia è come se la sua memoria numerica fosse andata persa, per cui può dire che 5+20 fa 25 ma che il 25 Dicembre sia Natale è un'informazione che non è in grado di ricordare né recepire. E' un disturbo categoriale, ha ribadiito Berlucchi, in leteratura scientifica ce ne sono di tutti i tipi, per esempio c'é una donna che non può assolutamente capire e ricordare i nomi della frutta, eppure quando si tratta di mangiarla non ha difficoltà a riconoscerne i diversi tipi. Disturbi molto circoscritti, ad una categoria di informazioni specifiche, ha spiegato Berlucchi, dovute a un danno o a una disfunzione di un'area precisa del cervello. Sicuramente questa persona ha un danno del lobo temporale mediale che svolge un ruolo chiave nelle funzioni di memoria dichiarativa a lungo termine, cioé quella che riguarda le informazioni comunicabili rievocate consciamente al bisogno. Invece questa persona non ha perso memoria e facoltà procedurali, e infatti può operare sui numeri, infatti riesce a svolgere i calcoli normalmente. "Questo caso evidenzia ancora una volta come le informazioni numeriche siano elaborate in modo diverso in differenti parti del cervello - ha detto Piergiorgio Strata, neurologo dell'Università di Torino - a seconda che si tratti di 'numeri-etichetta', cioé numeri nominali, o che invece siano numeri matematici". Il paziente potrebbe re-imparare a riconoscere i numeri? Difficile rispondere a questa domanda, concludono i neurologi, la riabilitazione in certi casi funziona, ma se c'é un danno permanente al 'chip della memoria' dei numeri non si può 'riparare'.
(Fonte: Ansa)

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