Ci sono milioni di bambini che vivono nell'ingiustizia. L'estrema povertà li priva del cibo, dell'acqua potabile,dell'assistenza sanitaria e dell'istruzione. In una parola dei loro diritti.È giusto parlarne, ma ancora meglio è agire. Adotta un bambino a distanza, con soli 82 centesimi al giorno aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro fatto di giustizia e diritti.
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2 commenti:
SULMONA – Ha lasciato il carcere di Sulmona a piedi per entrare in una “Mercedes” nera Giuseppe Salvatore Riina 31 anni, figlio terzogenito del boss di Corleone Totò Riina dove lo attendevano la madre, un'altra donna e il cognato. Ai cronisti ha detto, sorridendo, di non avere "nulla da dichiarare". Poi si è rivolto a un fotografo al quale era caduta per terra la fotocamera e, sempre sorridendo, gli ha detto: "Stai attento che rompi la macchina". Quindi ha abbracciato chi lo stava aspettando - prima l'uomo e subito dopo la madre - e poi è salito sull'auto che si è subito allontanata. Il provvedimento di scarcerazione disposto dalla Cassazione per decorrenza dei termini di carcerazione è stato notificato in tarda mattinata all'istituto di pena. Giuseppe Salvatore Riina fu arrestato nel 2002, con l’accusa di associazione mafiosa ed estorsione con una condanna in primo grado a 14 anni e 6 mesi. In appello la pena era stata ridotta a 11 anni e 8 mesi. La Corte di cassazione, però, aveva annullato senza rinvio la condanna per estorsione e con rinvio quella per associazione mafiosa.
Il processo era tornato davanti ad un'altra sezione della corte d'appello di Palermo che aveva condannato nuovamente Riina per l'associazione mafiosa a 8 anni e 10 mesi. I legali, intanto, avevano fatto ricorso al tribunale del riesame di Palermo contro la custodia cautelare in carcere del terzogenito del capomafia di Corleone, sostenendo che nel frattempo erano decorsi i termini di carcerazione. I giudici della libertà l'avevano respinto. I difensori si sono rivolti a questo punto alla Cassazione "che - ha detto l'avvocato Cianferoni - ha annullato la misura senza rinvio, disponendo la liberazione immediata di Riina. Un provvedimento destinato a fare scuola che ha un unico precedente nel 1999. Anche il procuratore generale presso la Suprema Corte Giavanella - ha proseguito il legale - aveva concordato con noi e chiesto a liberazione del ragazzo". Così il penalista spiega la questione tecnica legata scadenza dei termini di custodia. "La legge è chiara. - dice - Tra la sentenza di primo grado e quella d'appello non possono trascorrere più di due anni, più sei mesi per la stesura della sentenza, periodo in cui i termini di custodia sono congelati. Nel caso di Riina la sentenza del tribunale è del 31 dicembre del 2004; quella dell'appello, dopo l'annullamento della Cassazione, è di dicembre 2007. I termini, dunque, erano scaduti già a giugno dell'anno scorso".
Chiedo scusa per l'intrusione di questo post ,ma dovevo metterlo in evidenza,mi vergogno di essere italiano,tanta gente innocente ha rimesso la vita per niente,mi vergono ..............
Condividiamo appieno il tuo commento, ma la legge parla chiaro, è indubbio. La vergogna di essere italiani spesso prende anche noi, ma l'Italia è il nostro Paese. Proviamo a cambiarlo, cambiando noi per primi...intendiamo dire che dobbiamo impegnarci tutti a rivedere le consuetudini malate che fanno dell'imbroglio, dell'ingiustizia, del clientilismo la NORMA.
Gli onesti appaiono come gli sfigati, mentre i malfattori vivono alla grande...E LO DIMOSTRA IL COMMENTO CHE HAI POSTATO. Decorrenza dei termini perché qualcuno, li ha fatti volutamente decorrere...ipotesi plausibile, non trovi? Ma quante persone innocenti, hanno atteso per anni, in carcere, un processo che poi le ha scagionate? La legge DEVE TUTELARE TUTTI anche se poi ne approfittano quelli che tanto innocenti non sono...
Olre ad indignarti, giustamente, prova a FIRMARTI!!!!! E sarai sempre il benvenuto nel nostro blog.
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