giovedì 26 giugno 2008

MUGELLO: NASCE L'OSSERVATORIO SUI TRASPORTI PUBBLICI

Nuovi treni Minuetto, l’entrata in vigore del Memorario con un aumento delle corse e un servizio ferroviario migliore, e per questo un incremento di pendolari. Uno scenario senz’altro migliore rispetto all’anno scorso. Poi però inizia l’estate e con la prima ondata di caldo ecco che si ripresentano disagi e disservizi: guasti al materiale rotabile, con relativi ritardi e cancellazioni delle corse e soprattutto la “quasi totale mancanza d’informazione che dovrebbe essere garantita in questi casi straordinari”. Episodi non isolati, scrive un pendolare descrivendo i suoi viaggi in treno degli ultimi 10 giorni. Segnalazioni e testimonianze del genere sono state raccolte e già trasmesse alla Regione dall’assessore ai Trasporti della Comunità Montana Mugello Simone Lazzerini, che a questo proposito annuncia la costituzione dell’”Osservatorio sui trasporti pubblici del Mugello”.
L’osservatorio prenderà il posto della Consulta per la mobilità ferroviaria, con un’estensione di funzioni e competenze (non solo ferrovia, ma tutte le modalità di trasporto pubblico). Composto da Comunità Montana e Comuni (attraverso gli assessori ai Trasporti) e da cittadini e pendolari, nasce per “il monitoraggio permanente della qualità dei servizi pubblici della mobilità operanti sul territorio”.
“L’Osservatorio - spiega l’assessore Lazzerini - si propone come punto di riferimento per quei cittadini-utenti, singoli o associati, che intendano collaborare con gli enti locali del territorio per il miglioramento della qualità dei servizi pubblici di mobilità e per incrementare il grado di rispondenza alle necessità più diffuse. Si riunirà periodicamente, o su richiesta dei componenti, in relazione a problematiche specifiche o urgenti”.
Oltre a raccogliere segnalazioni da componenti o singoli cittadini per elaborare rapporti da sottoporre alle istituzioni competenti (come Provincia e Regione) e gestori dei trasporti pubblici e delle infrastrutture, il nuovo organo ha il compito di “elaborare con la partecipazione più ampia possibile dei componenti, proposte concrete di miglioramento dei servizi”.

Per individuare i rappresentanti dei pendolari nell’Osservatorio, “è stata stabilita una procedura aperta, tendente a coinvolgere rappresentanti delle varie subaree del territorio e delle varie tratte o modalità di trasporto”, sottolinea l’assessore Lazzerini.
Dal 7 luglio gli interessati potranno rivolgersi agli Urp dei Comuni oppure all’ufficio Protocollo dell’ente montano (presso la sede in via Togliatti a Borgo) e sottoscrivere l’apposito modulo, dove è specificato che si manifesta la disponibilità a partecipare “allo scopo di rappresentare esigenze o problematiche collettive, evitando rivendicazioni di mera utilità personale”. La Comunità Montana, poi, raccoglierà “le richieste di adesione ordinandole per data di presentazione, in modo da poter selezionare un numero adeguato di rappresentanti per ogni area e per ogni modalità di trasporto, a partire dalle richieste presentate per prime”.

LA TESTIMONIANZA DI UN PENDOLARE

Puntualmente ogni anno, quando arriva la prima ondata di caldo (non sappiamo quanto sia casuale la cosa…), si ripresenta uno dei problemi più gravosi del servizio ferroviario, cioè quello dei guasti al materiale rotabile, con relativi ritardi e cancellazioni delle corse; ma non è solo questa la nota dolente, in realtà il problema più grave è la quasi totale mancanza d’informazione che dovrebbe essere garantita in questi casi straordinari.
Noi pendolari – ed io per primo – ci eravamo molto illusi sul discreto salto di qualità che si era verificato sulla linea Faentina con l’entrata in vigore del Memorario. Per alcuni mesi è sembrato filare tutto liscio: infatti, come è facilmente dimostrabile dai numeri, nei primi sei mesi del 2008 c’è stato un aumento considerevole degli utilizzatori del servizio (facendo un’analisi solo visiva mi sento di dire che siamo su un 30% medio con picchi del 50% in alcune fasce orarie, sarebbe molto utile avere dei dati certi a suffragio) e anche se ogni tanto qualche disservizio c’è stato, tutto sommato siamo diventati tutti un po’ più tolleranti.
Gli accadimenti degli ultimi 10 giorni mi hanno fatto cambiare nuovamente parere. Probabilmente abbiamo fatto l’errore di abbassare la guardia e, forse, è arrivato il momento di rimettersi in moto, sia come Comitato Pendolari che come Consulta/Osservatorio.
Ma passiamo al dettaglio dei fatti, almeno per quanto riguarda quelli di cui sono stato direttamente testimone, e chiedo cortesemente a tutti gli altri pendolari di fare altrettanto.
Lunedì 16 giugno (giorno dello sciopero del compartimento della Toscana dalle 9.00 alle 17.00), sono arrivato alla stazione di S. Piero a Sieve per prendere il treno delle 8.37 per Firenze (che doveva regolarmente viaggiare) che veniva segnalato con 20 minuti di ritardo; all’altoparlante per svariate volte è stato ripetuto del ritardo fino a che, alle ore 8.55 è stata annunciata la cancellazione di quel treno e, naturalmente, entrando nella fascia dello sciopero, sul tabellone luminoso sono spariti anche tutti gli altri treni.
Oggi, lunedì 23 giugno, sono arrivato alla stazione di S. Piero sempre per prendere il solito treno delle 8.37 (mi sa che cambio giorno o cambio treno…), annunciato con 30’ di ritardo. Intorno alle 9 detto treno è sparito dal tabellone luminoso: a questo punto abbiamo cominciato a preoccuparci, anche perché, naturalmente, l’altoparlante aveva già smesso di dare segnalazione da diversi minuti. Ci siamo messi in moto con telefonate varie (nel frattempo il silenzio totale da parte di Trenitalia) fino a che non siamo riusciti a sapere che stavano provvedendo ad allestire un bus sostitutivo; di fatto, siamo arrivati a Firenze con 1 ora e 45 minuti di ritardo!
So per certo che c’è stata almeno un’altra cancellazione mercoledì 18, non è partito il treno delle 13.40 da SMN, però non conosco bene i dettagli; se qualcuno ne è a conoscenza lo dica così possiamo produrre una memoria dettagliata.
Per fare un paragone vi racconto un altro fatto di cui sono stato testimone diretto: sabato 21 giugno ero a SMN per accompagnare un familiare che doveva prendere l’Eurostar per Bologna delle 12.38, il treno non è stato fatto fermare a SMN ma a Rifredi e tutti i viaggiatori che dovevano prendere quel treno sono stati invitati (tramite annunci continui sia in italiano che in inglese e attraverso il personale dell’assistenza clienti di Trenitalia presente alla stazione) a prendere il treno per Lucca e scendere a Rifredi.
Io capisco che chi viaggia in Eurostar è un “cliente” di Serie A, mentre noi poveri pendolari siamo “utenti” di serie B, ma tutta questa differenza di trattamento francamente è inaccettabile. Inoltre, penso che sia sotto gli occhi di tutti che, ormai, la linea Faentina non è solo una linea per i pendolari come noi, ma una discreta percentuale dei suoi utilizzatori è rappresentata da viaggiatori occasionali e turisti sia italiani che stranieri (vi farei vedere le facce degli stranieri che, naturalmente, non riescono a capacitarsi in situazioni come stamani mattina, meno male che ci sono persone come Anna Maria che in questi casi si adoperano generosamente per aiutarli!).
Colgo l’occasione per porre l’attenzione di tutti su un altro problema che, secondo me, prima o poi va risolto, e cioè quello della soppressione di alcune corse nel periodo estivo. Come succede puntualmente per molti settori (per esempio, il più grave è la chiusura dei reparti ospedalieri), ogni anno, quando si arriva all’inizio di giugno e fino alla fine di agosto, assistiamo ad una riduzione dei servizi offerti alla cittadinanza, e il servizio di trasporto pubblico, naturalmente, non vuole essere da meno. Io ho un abbonamento annuale che, però, non mi garantisce lo stesso trattamento per tutto l’anno, perché per tre mesi (un quarto del periodo per il quale io pago) ho un servizio ridotto; lo stesso vale per chi acquista l’abbonamento mensile, non è che da giugno ad agosto costa meno che a maggio o settembre, il costo è lo stesso, ma il servizio non lo è. E la filosofia tanto strombazzata sulla quale si basa il Memorario, va a farsi benedire? Come si fanno a sopprimere treni nella fascia Memorario, che senso ha? E poi per tre mesi all’anno, mica per tre settimane!
Si fanno scelte politiche e si investono risorse per convincere sempre più persone ad abbandonare il mezzo privato, si pubblicizza l’entrata in vigore del Memorario come una svolta “epocale” per la nostra società e poi, per un quarto del periodo dell’anno si riduce il servizio senza tener conto minimamente delle esigenze dei cittadini.
Ho una mia convinzione: uno dei modi migliori per valutare il grado di civilizzazione di una società è la qualità e l’efficienza della propria rete di trasporto pubblico. Da questo punto di vista mi sa che il nostro Paese ha ancora molto da imparare.

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