Nel fine settimana generalmente gli studenti che studiano all’estero trascorrono il tempo visitando posti nuovi attraverso l’Europa. Loro trascorrono il loro tempo informandosi,ammirando il luogo che visitano e provando ad entrare in contatto con la città. L’ultima cosa che passa per la loro mente è lavorare, per non parlare del lavoro manuale. L’11 Aprile, 42 studenti hanno deciso di mettere a disposizione della comunità italiana il loro tempo libero, quando sono partiti per Corleone (Italia) per lavorare nelle terre confiscate alla mafia e consegnate alla cooperativa locale di agricoltori.
Nel 2007 la Syracuse University ha lanciato il programma “Semi della Legalità” che comporta il mandare i propri studenti come volontari in Sicilia, in collaborazione con Arci e Regione Toscana.
Da quel momento questo è diventato uno dei viaggi più popolari che la scuola offre.
Questo semestre gli studenti volontari sono stati i più numerosi che ci siano stati.
Per il soggiorno di tre giorni gli studenti sono stati accompagnati dai professori Alick McLean e Natalia Piombino. La loro prima esperienza è stata quella di visitare Erice e il Tempio di Se gesta. Dopo aver trascorso la giornata in questi posti fantastici hanno raggiunto Corleone dove hanno trascorso una piacevole serata cenando e facendo una passeggiata nel centro.
La mattina seguente sono andati al lavoro. Si sono recati nelle terre vicino al Monte Jato per lavorare nelle proprietà che sono appena state consegnate alla Cooperativa Lavoro e Non Solo. Il loro lavoro consisteva nel legare le viti ai fili in modo che la vigna produca grappoli. Questa procedura generalmente necessita di un paio di giorni per essere portata a termine ma con l’aiuto degli studenti ci sono volute solamente un paio d’ore. Ma anche il duro lavoro viene ricompensato.
I “Lavoratori per un giorno” hanno goduto di un pranzo nei campi e hanno trascorso dei bei momenti con i contadini Salvatore, Bernardo, Franco e gli altri.
La maggior parte degli studenti ha constatato che il lavoro in Sicilia è stata l’attività più gratificante alla quale abbiano partecipato da quando si trovano all’estero.
Questa è stata la perfetta opportunità per comprendere la comunità e i costumi e entrare a farne parte.
Come ha constatato Liz Margolis, studentessa della Syracuse University : “ Aiutare nei campi è stata la migliore attività del viaggio. Mi sono sentita veramente come se fossi entrata in contatto con la Comunità”.
Popola loro mattinata di duro lavoro si sono recati a Portella della Ginestra a hanno fatto conoscenza con i sopravvissuti al massacro avvenuto nel 1947.
Lì hanno appreso gli orrori accaduti in quel giorno di Maggio e l’influenza che la mafia aveva all’interno della comunità.
È un ‘ esperienza che ti apre gli occhi perché hanno toccato con mano quanto la mafia possa essere feroce.
Molti studenti hanno appreso che cosa fosse la mafia attraverso i media, soprattutto quelli americani, che ne hanno dato un immagine i film come “Il Padrino” e la serie “I Soprano”. Non avevano idea di quanto potere e influenza potesse esercitare la mafia all’interno della comunità.
Sono rimasti sorpresi nel vedere come la mafia abbia impedito alla Sicilia di diventare una società libera.
La domenica sono partiti alla volta di Monreale.Hanno visitato la fantastica cattedrale e il monastero. Dopo sono tornati a Palermo e hanno visitato l Martorana e il Ponte Dell’Ammiraglio .
Infine hanno preso il treno alle cinque e sono arrivati a Firenze la mattina seguente.
Anche se questo non è stato il fine settimana al quale gli studenti sono abituati,è stato uno dei loro preferiti.
Come ha detto uno studente” Questo programma ha permesso un’esperienza che terrò dentro di me per il resto della mia vita”.
(Fonte: Arci Toscana- Progetto Liberarci dalle spine)
Nel 2007 la Syracuse University ha lanciato il programma “Semi della Legalità” che comporta il mandare i propri studenti come volontari in Sicilia, in collaborazione con Arci e Regione Toscana.
Da quel momento questo è diventato uno dei viaggi più popolari che la scuola offre.
Questo semestre gli studenti volontari sono stati i più numerosi che ci siano stati.
Per il soggiorno di tre giorni gli studenti sono stati accompagnati dai professori Alick McLean e Natalia Piombino. La loro prima esperienza è stata quella di visitare Erice e il Tempio di Se gesta. Dopo aver trascorso la giornata in questi posti fantastici hanno raggiunto Corleone dove hanno trascorso una piacevole serata cenando e facendo una passeggiata nel centro.
La mattina seguente sono andati al lavoro. Si sono recati nelle terre vicino al Monte Jato per lavorare nelle proprietà che sono appena state consegnate alla Cooperativa Lavoro e Non Solo. Il loro lavoro consisteva nel legare le viti ai fili in modo che la vigna produca grappoli. Questa procedura generalmente necessita di un paio di giorni per essere portata a termine ma con l’aiuto degli studenti ci sono volute solamente un paio d’ore. Ma anche il duro lavoro viene ricompensato.
I “Lavoratori per un giorno” hanno goduto di un pranzo nei campi e hanno trascorso dei bei momenti con i contadini Salvatore, Bernardo, Franco e gli altri.
La maggior parte degli studenti ha constatato che il lavoro in Sicilia è stata l’attività più gratificante alla quale abbiano partecipato da quando si trovano all’estero.
Questa è stata la perfetta opportunità per comprendere la comunità e i costumi e entrare a farne parte.
Come ha constatato Liz Margolis, studentessa della Syracuse University : “ Aiutare nei campi è stata la migliore attività del viaggio. Mi sono sentita veramente come se fossi entrata in contatto con la Comunità”.
Popola loro mattinata di duro lavoro si sono recati a Portella della Ginestra a hanno fatto conoscenza con i sopravvissuti al massacro avvenuto nel 1947.
Lì hanno appreso gli orrori accaduti in quel giorno di Maggio e l’influenza che la mafia aveva all’interno della comunità.
È un ‘ esperienza che ti apre gli occhi perché hanno toccato con mano quanto la mafia possa essere feroce.
Molti studenti hanno appreso che cosa fosse la mafia attraverso i media, soprattutto quelli americani, che ne hanno dato un immagine i film come “Il Padrino” e la serie “I Soprano”. Non avevano idea di quanto potere e influenza potesse esercitare la mafia all’interno della comunità.
Sono rimasti sorpresi nel vedere come la mafia abbia impedito alla Sicilia di diventare una società libera.
La domenica sono partiti alla volta di Monreale.Hanno visitato la fantastica cattedrale e il monastero. Dopo sono tornati a Palermo e hanno visitato l Martorana e il Ponte Dell’Ammiraglio .
Infine hanno preso il treno alle cinque e sono arrivati a Firenze la mattina seguente.
Anche se questo non è stato il fine settimana al quale gli studenti sono abituati,è stato uno dei loro preferiti.
Come ha detto uno studente” Questo programma ha permesso un’esperienza che terrò dentro di me per il resto della mia vita”.
(Fonte: Arci Toscana- Progetto Liberarci dalle spine)
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