Ombretta Onnis e Silvana Porcedda
Il gruppo Almamediterranea - Le foto sono di Silvana Porcedda
È cominciato come un sabato tutt'altro che qualunque questo 19 aprile 2008 ad Ussaramanna, piccolo centro della Sardegna centro-meridionale, con sconcertanti fatti di cronaca locale a dimostrare che mentre alcuni, anche nei nostri paesi, sono pronti ad andare metaforicamente sulla luna, altri stanno letteralmente tornando all'età della pietra. Ma è di fatti positivi che io voglio parlarvi, ossia di quello che doveva essere l'unico vero evento del giorno: la conferenza su giovani e sesso, organizzata dalla Consulta giovanile del paese (Consultamanna per gli amici), con la collaborazione dell'Amministrazione comunale e dell'Osservatorio delle politiche giovanili della Provincia del Medio Campidano (la cui sigla, per chi non lo sapesse, è VS, dai nomi dei 2 capoluoghi: Villacidro e Sanluri). Prima di scendere nei dettagli, ritengo doveroso spendere due parole sull'Ente provinciale, vista l'accesa polemica scatenata dall'istituzione di nuove province, in Sardegna come in altre regioni: al di là delle opinioni personali sull'utilità/inutilità di questi nuovi enti, l'istituzione dell'Osservatorio è senz'altro una grande innovazione, un chiaro e lodevole tentativo di colmare una carenza del tradizionale sistema delle politiche sociali, sempre attente ad anziani e bambini, ma troppo distratte nei confronti dei giovani.
Dicevo prima che considero la conferenza un evento importante e questo per vari motivi: ad esempio, perché non capita tutti i giorni che i giovani vogliano e, soprattutto, possano parlare di sesso seriamente, perché è un dato di fatto che in Italia le istituzioni fatichino a trattare questo argomento come un tema dignitoso o, ancora, perché nelle piccole realtà come la nostra fare qualcosa di insolito è sempre una strada in salita.
Questa conferenza, quindi, è stata un'ottima occasione per imparare cose nuove, per porsi domande inaspettate e per confrontarsi (anche se, a dire il vero, ancora con troppa timidezza,). Ed è stata tale non solo per gli adolescenti che cominciano ora ad approcciarsi al sesso, a volte bruciando troppo le tappe, ma anche – e soprattutto? - per genitori, educatori e per tutti i giovani che esperienze in questo campo ne hanno già avute e che, però, per così dire, si sono persi qualche passaggio.
Calibrando serietà ed ironia, i relatori (un educatore professionale, una ginecologa, un consulente in sessuologia clinica ed un giovane sindaco che si è laureato con un'inconsueta tesi sull'educazione sessuale) hanno saputo trattare l'argomento in un modo che, con un solo aggettivo, definirei sano. Perché il problema fondamentale che, perlomeno in Italia, abbiamo con il sesso è proprio quello di non riuscire a mostrarlo per quello che é: un fatto normale, naturale, della vita umana. Per queste ragioni, infatti, trovo assurdo che, giunti nel Terzo millennio, ancora facciamo così fatica a discuterne in modo costruttivo, in pubblico e, non di rado, in privato.
Occasioni come queste ci ricordano l'urgenza di creare un sistema stabile di educazione ed informazione sessuale, compiti che non possono più essere lasciati alla buona volontà di pochi temerari. Non sono io a dirlo, né pochi rivoluzionari: lo dicono i fatti che i relatori della conferenza hanno esposto. E tali fatti dicono, ad esempio, che:
a) le malattie sessualmente trasmissibili (che non includono solo l'AIDS!) oggi giorno colpiscono soprattutto gli under 25;
b) tali malattie sono un rischio pressoché ignorato, perché, troppo spesso, l'unico rischio che si mette in conto e contro cui si fa in modo di proteggersi è la gravidanza;
c) esistono ancora troppi tabù ed il sesso è ancora vissuto da molti, a volte inconsapevolmente, come una colpa o, comunque, qualcosa di cui vergognarsi;
d) i costumi sessuali hanno un peso determinante sul sistema sociale per cui la loro evoluzione ha riflessi che vanno aldilà della vita dei singoli individui;
e) nella sfera sessuale ancora non si è affermato il principio del rispetto dell'altro, della pari dignità e dei pari diritti.
Aggiungo due considerazioni personali. La prima è che l'ignoranza è una delle migliori armi che i potenti possono usare per controllare le masse quindi se si vuole essere protagonisti della propria esistenza e non vittime di giochi altrui, in questo, come in altri campi, è bene conoscere tutto ciò che è utile sapere. La seconda è che il sesso, come il cibo, è uno dei più grandi piaceri della vita, ma per gustarli appieno, senza rinunce, sensi di colpa e pentimenti, occorre prima informarsi.
Ma c'è un altro piacere della vita che non va dimenticato, ovvero la musica, come ben sa la Consultamanna che ha voluto chiudere questa importante giornata con un'esibizione degli Almamediterranea, gruppo folk-rock isolano (che annovera, tra i suoi componenti, anche un siciliano e che è già noto fuori dalla Sardegna) che ha deliziato i presenti con qualcosa come 3 ore di concerto a tutto gas. La band merita davvero attenzione non solo per le notevoli doti artistiche e per la straordinaria energia, ma anche perché – a differenza di altri gruppi, locali e d'oltremare – una volta spenti i microfoni, non accantona gli ideali e le belle parole insieme agli strumenti per rendere omaggio al Dio denaro.
Ora, però, largo alla voce della Consulta attraverso le parole della sua segretaria, Ombretta Onnis (ma chiamatela Ombry!), da me intervistata, che, insieme al vicesegretario, Alessandro Zedda è stata mente e braccio della Conferenza e del concerto di chiusura.
Ombry, perché avete deciso di fare questa conferenza?
A domanda rispondo con domanda: perché non ci avremmo dovuto pensare? Il fatto è che si affrontano problemi come bullismo e droga e poi quando si deve parlare di sesso, che è una cosa che riguarda tutti indistintamente, si tende sempre ad evitare il discorso.
Dunque quali erano le vostre aspettative per questa iniziativa e, a conclusione dell'incontro, quali sono le vostre impressioni?
All'inizio avevamo un po' di perplessità, poi abbiamo visto che la proposta è stata accolta molto bene, sia dalle istituzioni che dai giovani.
Insomma, un bel risultato per la vostra associazione, anche vista la nutrita partecipazione di rappresentanze giovanili di altri paesi. Ma raccontaci un po' con quali scopi è stata creata la Consulta qui ad Ussaramanna.
La Consultamanna è nata con l'obiettivo di creare uno spazio solo per i giovani che ci permettesse di socializzare, di confrontarci e, perché no, di divertirci.
Quindi possiamo dire che avete voluto colmare quel vuoto di risposte che le istituzioni non ci hanno saputo o voluto dare.
Sì, è così.
Però sappiamo che non è facile, soprattutto in una piccola realtà come la nostra, far decollare un progetto simile. Voi, ad esempio, che difficoltà state incontrando?
La prima difficoltà l'abbiamo sicuramente incontrata con gli adolescenti, forse per la mancanza di un'adeguata presenza delle famiglie alle spalle. Un'altra difficoltà è data dall'atteggiamento scettico, tipico dei nostri paesi, che porta a sabotare, per così dire, le iniziative nuove e non "ordinarie" che qualcuno ha il coraggio di portare avanti.
Per la serie "nemo profeta in patria", in pratica.
Dopo un grazie di cuore alla Consulta per gli spunti di riflessione che mi hanno offerto (e che spero di avervi saputo trasmettere), voglio chiudere in bellezza con una frase di Woody Allen che ho carpito dall'intervento del Dott. Andrea Sinis dell'Osservatorio delle politiche giovanili: "L'amore è la risposta. Ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande".
Per informazioni, proposte e scambi di vedute con i ragazzi della Consulta, scrivete a consultagiovanile.ussaramanna@gmail.com
Questi, invece, i recapiti dell'Osservatorio delle politiche giovanili della Provincia del Medio Campidano:
telefono: 0709358401;
fax: 070 9358304;
indirizzo e-mail: giovani@provincia.mediocampidano.it
Dicevo prima che considero la conferenza un evento importante e questo per vari motivi: ad esempio, perché non capita tutti i giorni che i giovani vogliano e, soprattutto, possano parlare di sesso seriamente, perché è un dato di fatto che in Italia le istituzioni fatichino a trattare questo argomento come un tema dignitoso o, ancora, perché nelle piccole realtà come la nostra fare qualcosa di insolito è sempre una strada in salita.
Questa conferenza, quindi, è stata un'ottima occasione per imparare cose nuove, per porsi domande inaspettate e per confrontarsi (anche se, a dire il vero, ancora con troppa timidezza,). Ed è stata tale non solo per gli adolescenti che cominciano ora ad approcciarsi al sesso, a volte bruciando troppo le tappe, ma anche – e soprattutto? - per genitori, educatori e per tutti i giovani che esperienze in questo campo ne hanno già avute e che, però, per così dire, si sono persi qualche passaggio.
Calibrando serietà ed ironia, i relatori (un educatore professionale, una ginecologa, un consulente in sessuologia clinica ed un giovane sindaco che si è laureato con un'inconsueta tesi sull'educazione sessuale) hanno saputo trattare l'argomento in un modo che, con un solo aggettivo, definirei sano. Perché il problema fondamentale che, perlomeno in Italia, abbiamo con il sesso è proprio quello di non riuscire a mostrarlo per quello che é: un fatto normale, naturale, della vita umana. Per queste ragioni, infatti, trovo assurdo che, giunti nel Terzo millennio, ancora facciamo così fatica a discuterne in modo costruttivo, in pubblico e, non di rado, in privato.
Occasioni come queste ci ricordano l'urgenza di creare un sistema stabile di educazione ed informazione sessuale, compiti che non possono più essere lasciati alla buona volontà di pochi temerari. Non sono io a dirlo, né pochi rivoluzionari: lo dicono i fatti che i relatori della conferenza hanno esposto. E tali fatti dicono, ad esempio, che:
a) le malattie sessualmente trasmissibili (che non includono solo l'AIDS!) oggi giorno colpiscono soprattutto gli under 25;
b) tali malattie sono un rischio pressoché ignorato, perché, troppo spesso, l'unico rischio che si mette in conto e contro cui si fa in modo di proteggersi è la gravidanza;
c) esistono ancora troppi tabù ed il sesso è ancora vissuto da molti, a volte inconsapevolmente, come una colpa o, comunque, qualcosa di cui vergognarsi;
d) i costumi sessuali hanno un peso determinante sul sistema sociale per cui la loro evoluzione ha riflessi che vanno aldilà della vita dei singoli individui;
e) nella sfera sessuale ancora non si è affermato il principio del rispetto dell'altro, della pari dignità e dei pari diritti.
Aggiungo due considerazioni personali. La prima è che l'ignoranza è una delle migliori armi che i potenti possono usare per controllare le masse quindi se si vuole essere protagonisti della propria esistenza e non vittime di giochi altrui, in questo, come in altri campi, è bene conoscere tutto ciò che è utile sapere. La seconda è che il sesso, come il cibo, è uno dei più grandi piaceri della vita, ma per gustarli appieno, senza rinunce, sensi di colpa e pentimenti, occorre prima informarsi.
Ma c'è un altro piacere della vita che non va dimenticato, ovvero la musica, come ben sa la Consultamanna che ha voluto chiudere questa importante giornata con un'esibizione degli Almamediterranea, gruppo folk-rock isolano (che annovera, tra i suoi componenti, anche un siciliano e che è già noto fuori dalla Sardegna) che ha deliziato i presenti con qualcosa come 3 ore di concerto a tutto gas. La band merita davvero attenzione non solo per le notevoli doti artistiche e per la straordinaria energia, ma anche perché – a differenza di altri gruppi, locali e d'oltremare – una volta spenti i microfoni, non accantona gli ideali e le belle parole insieme agli strumenti per rendere omaggio al Dio denaro.
Ora, però, largo alla voce della Consulta attraverso le parole della sua segretaria, Ombretta Onnis (ma chiamatela Ombry!), da me intervistata, che, insieme al vicesegretario, Alessandro Zedda è stata mente e braccio della Conferenza e del concerto di chiusura.
Ombry, perché avete deciso di fare questa conferenza?
A domanda rispondo con domanda: perché non ci avremmo dovuto pensare? Il fatto è che si affrontano problemi come bullismo e droga e poi quando si deve parlare di sesso, che è una cosa che riguarda tutti indistintamente, si tende sempre ad evitare il discorso.
Dunque quali erano le vostre aspettative per questa iniziativa e, a conclusione dell'incontro, quali sono le vostre impressioni?
All'inizio avevamo un po' di perplessità, poi abbiamo visto che la proposta è stata accolta molto bene, sia dalle istituzioni che dai giovani.
Insomma, un bel risultato per la vostra associazione, anche vista la nutrita partecipazione di rappresentanze giovanili di altri paesi. Ma raccontaci un po' con quali scopi è stata creata la Consulta qui ad Ussaramanna.
La Consultamanna è nata con l'obiettivo di creare uno spazio solo per i giovani che ci permettesse di socializzare, di confrontarci e, perché no, di divertirci.
Quindi possiamo dire che avete voluto colmare quel vuoto di risposte che le istituzioni non ci hanno saputo o voluto dare.
Sì, è così.
Però sappiamo che non è facile, soprattutto in una piccola realtà come la nostra, far decollare un progetto simile. Voi, ad esempio, che difficoltà state incontrando?
La prima difficoltà l'abbiamo sicuramente incontrata con gli adolescenti, forse per la mancanza di un'adeguata presenza delle famiglie alle spalle. Un'altra difficoltà è data dall'atteggiamento scettico, tipico dei nostri paesi, che porta a sabotare, per così dire, le iniziative nuove e non "ordinarie" che qualcuno ha il coraggio di portare avanti.
Per la serie "nemo profeta in patria", in pratica.
Dopo un grazie di cuore alla Consulta per gli spunti di riflessione che mi hanno offerto (e che spero di avervi saputo trasmettere), voglio chiudere in bellezza con una frase di Woody Allen che ho carpito dall'intervento del Dott. Andrea Sinis dell'Osservatorio delle politiche giovanili: "L'amore è la risposta. Ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande".
Per informazioni, proposte e scambi di vedute con i ragazzi della Consulta, scrivete a consultagiovanile.ussaramanna@gmail.com
Questi, invece, i recapiti dell'Osservatorio delle politiche giovanili della Provincia del Medio Campidano:
telefono: 0709358401;
fax: 070 9358304;
indirizzo e-mail: giovani@provincia.mediocampidano.it
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